venerdì 3 gennaio 2025

Alla scoperta della Pera Lardara: un antico tesoro di sapori

Oggi voglio raccontarvi di un frutto che affonda le sue radici nella tradizione e nella semplicità ma che racchiude un sapore e una storia straordinari: la Pera Lardara, conosciuta anche come Pera all’acqua. Originaria di alcune zone d’Italia e conosciuta anche con altri nomi, questa varietà di pero selvatico (Pyrus Pyraster) o Peraino (P'raino) ha saputo attraversare il tempo, custodendo il suo fascino antico e conquistando un posto speciale nella cucina tradizionale.
La Pera Lardara, con la sua forma panciuta a cuore e leggermente schiacciata, non si presenta come il frutto più attraente alla vista. La buccia spessa e la polpa dal colore cioccolato scuro, carnosa e compatta, potrebbero trarre in inganno, facendola sembrare una pera marcia. Eppure, dietro a questo aspetto ruvido si cela un sapore unico e inconfondibile, delicatamente agrodolce, che sa trasformare ogni ricetta in un piatto dal fascino antico e sorprendente.
Questo frutto, raccolto prima della maturazione sugli alberi di Peraino che crescono rigogliosi nell’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, era una risorsa preziosa per le famiglie contadine. Durante l’autunno, le pere venivano accuratamente raccolte a mano e conservate in anfore di terracotta immerse nell’acqua, un tempo addirittura piovana. Questa antica tecnica permetteva di preservarle per tutto l’inverno, quando i frutti freschi scarseggiavano, rendendole un tesoro capace di portare un po’ di dolcezza e colore nei lunghi mesi invernali.
La riscoperta della Pera Lardara la dobbiamo allo chef Luciano Petrizzo di Padula (SA) che con la sua passione per i sapori autentici, ha dedicato anni al recupero e alla valorizzazione di questa varietà antica. Figlio di contadini, lo chef ha conosciuto la Pera Lardara durante la sua infanzia, apprendendo dai genitori l’arte di coltivarla e conservarla. Oggi, grazie alla sua maestria, questo frutto è diventato il protagonista di ricette che ne esaltano il gusto agrodolce e la versatilità, come l’insalata di rinforzo natalizia, dove trova la sua massima espressione.
Ed è proprio grazie a lui che oggi posso presentarvi queste ricette, un piccolo viaggio culinario che celebra la Pera Lardara in ogni sua sfumatura. Da antipasti delicati a piatti principali originali, fino a dolci irresistibili, ogni proposta è pensata per onorare questo frutto unico che con la sua consistenza carnosa e il sapore straordinario ha conquistato un posto speciale nella mia cucina.
Un ringraziamento speciale va allo chef Petrizzo, custode di questa meraviglia, per avermi regalato questi preziosi gioielli della natura. Ora tocca a voi scoprire e gustare questo frutto antico, trasformandolo in delizie che sapranno stupire e conquistare.






Le mie ricette:

Gnocchi Giganti Ripieni di Pesce Spada e Pera Lardara



Ingredienti
12 gnocchi giganti di Gragnano
2 tranci di pesce spada
2 pere lardare mature ma sode
2 porri medi
Il succo e la scorza di un limone
100ml di vino bianco
Un cucchiaio di maizena
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.

Procedimento
Fare una crema tagliando a rondelle i porri, farli appassire in padella con l'olio, aggiungere il vino bianco e farlo evaporare. Unire la maizena continuando a mescolare per un minuti. Aggiungere il sale. Con un frullatore a immersione, frullare il tutto fino a ottenere una crema liscia. Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata lasciandoli al dente. Scolarli e raffreddarli sotto l'acqua corrente per fermare la cottura. Condire con un filo d'olio per evitare che si attacchino. Tagliare il porro a rondelle sottili e farlo appassire in padella con l'olio, un po' d'acqua e un pizzico di sale. Aggiungere la pera tagliata a cubetti, far cuocere per 3 minuti, unire il pesce spada a cubetti e continuare la cottura per altri 3 o 4 minuti. Spegnere il fuoco e far intiepidire. Con un cucchiaino, riempire gli gnocchi con il ripieno, adagiarli su un piatto da portata sopra la crema di porri e completare il piatto con il succo e la scorza di limone grattugiata.


Involtini di Coppa di Maiale con Pera Lardara




Ingredienti
8 fette sottili di coppa di maiale
2 pere lardare mature ma sode
50g di noci tritate grossolanamente
100ml di vino rosso
2 spicchi d'aglio
Un cucchiaio di polvere di peperone crusco
Un rametto di rosmarino
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Prezzemolo q.b.

Procedimento
Per il Ripieno: Sbucciare le pere, tagliarle a cubetti ed eliminare i semi. In una padella, scaldare l'olio e far dorare leggermente l'aglio tritato finemente. Aggiungere il rosmarino, i cubetti di pera e le noci. Cuocere per 3 o 4 minuti, il tempo di ammorbidire la pera. Spegnere, far raffreddare ed eliminare il rosmarino.
Assemblaggio: Disporre le fette di coppa su un tagliere e batterle leggermente con un batticarne per renderle più sottili. Al centro di ogni fetta, disporre un cucchiaio di ripieno, arrotolare la carne e chiudere gli involtini con degli stecchini di legno o legarli con dello spago da cucina. In una padella capiente, scaldare l'olio e far rosolare gli involtini con aglio e prezzemolo per circa 10/15 minuti girandoli spesso. Ottenuta una bella doratura, sfumare con il vino rosso e lasciar evaporare l'alcool. Aggiungere la polvere di peperone crusco e rosolare per altri 2 minuti. Rimuovere gli stecchini o lo spago e disporre su un piatto da portata. Versare il fondo di cottura e decorare con qualche cubetto di pera, qualche noce tritata e una spolverata di polvere di peperone crusco.

Gamberi con Composta di Pera Lardara e Pomodorini Gialli




Ingredienti
1kg di gamberi
100g di nocciole tritate
100g di pane grattugiato
Uno spicchio d'aglio tritato finemente
Prezzemolo tritato finemente q.b.
Sale q.b.
Origano q.b.
Olio e.v.o. q.b.

Per la Composta
250g di pomodorini gialli
250g di pere lardare
250g di zucchero
Il succo di un limone
3 cucchiai di aceto bianco

Procedimento
Pulire i gamberi privandoli della testa, del guscio e dell'intestino, lasciando la coda. Dal lato del ventre incidere per la lunghezza con un coltellino ben affilato i crostacei. In una ciotola mettere il pangrattato con il prezzemolo, il sale, le nocciole, l'aglio tritato finemente, l'origano e un filo d'olio. Mescolare bene il tutto.
Per la Composta: Lavare i pomodorini, asciugarli e tagliarli a metà. Lavare le pere, asciugarle, tagliarle a fettine ed eliminare i semi. Mettere in una pentola con il doppio fondo con lo zucchero, l'aceto e il succo di limone. Mescolare il tutto e far riposare per un'oretta. Trascorso questo tempo, mettere la pentola sul fuoco a fiamma bassa e far cuocere per circa 35/40 minuti mescolando e facendo attenzione a non farla attaccare. La composta sarà pronta quando mettendone un cucchiaino su un piattino inclinato, non scivolerà via. In caso contrario allungare i tempi di cottura di qualche minuto. Far raffreddare.
Assemblaggio: Spennellare i gamberi con abbondante composta e impanarli con la panatura su entrambi i lati. Disporli su una teglia ricoperta da carta forno e unta con un filo d'olio. Cuocere in forno caldo a 200° per 10 minuti.

Papacelle Ripiene con Pera Lardara, Alici e Provola Affumicata





Ingredienti
6 papacelle sott'aceto
2 pere lardare mature ma sode
200g di provola affumicata
8/10 filetti di alici sott'olio
Olio e.v.o. q.b.

Procedimento
Scolare le papacelle sott'aceto, con un coltello affilato tagliare la calotta mantenendola attaccata a un lato, privarle dei semi, sciacquare sotto l'acqua corrente e asciugarle delicatamente con carta da cucina. Lavare le pere e tagliarle a fette rotonde. In un pentolino, portare a ebollizione l'acqua, mettere le pere, far cuocere per 3 minuti e asciugarle. Tagliare a fettine la provola. Farcire le papacelle iniziando dalla provola e continuando con qualche pezzo di alice e una fetta di pera. Continuare a stratificare in quest'ordine fino a raggiungere la calotta e terminare con la provola e un'alice. Disporre le papacelle ripiene su una teglia ricoperta da carta forno spennellata con l'olio e cuocere in forno caldo a 190° per 35 minuti circa.

Crostatina con Composta di Pera Lardara e Pomodorini Gialli




Ingredienti per la Frolla
500g di farina 00
200g di burro
150g di zucchero
2 uova
La scorza di un limone grattugiato
I semi di una bacca di vaniglia
Un pizzico di sale

Per la Composta
250g di pomodorini gialli
250g di pere lardare
250g di zucchero
Il succo di un limone
3 cucchiai di aceto bianco

Procedimento
Per la Frolla: Nella ciotola della planetaria, versare il burro morbido, lo zucchero, la scorza del limone grattugiato, i semi di vaniglia e un pizzico di sale. Impastare con il gancio a foglia. Una volta che il burro avrà assorbito lo zucchero, aggiungere un uovo alla volta. Unire la farina setacciata e continuare a impastare. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigo per un paio d'ore.
Per la Composta: Lavare i pomodorini, asciugarli e tagliarli a metà. Lavare le pere, asciugarle, tagliarle a fettine ed eliminare i semi. Mettere in una pentola con il doppio fondo con lo zucchero, l'aceto e il succo di limone. Mescolare il tutto e far riposare per un'oretta. Trascorso questo tempo, mettere la pentola sul fuoco a fiamma bassa e far cuocere per circa 35/40 minuti mescolando e facendo attenzione a non farla attaccare. La composta sarà pronta quando mettendone un cucchiaino su un piattino inclinato, non scivolerà via. In caso contrario allungare i tempi di cottura di qualche minuto. Far raffreddare.
Assemblaggio: Su di una spianatoia, stendere la frolla dello spessore di 3mm con il matterello e con un tagliapasta a forma di fiore, ricavare dei dischi del diametro di 6cm. Imburrare delle formine a forma di cupola al contrario, mettere i dischi sulla cupola e far riposare in frigo per 10/15 minuti. Infornare in forno preriscaldato a 170° per 15 minuti. Toglierle dal forno, farle intiepidire e sformarle. Riempire le crostatine con la composta e decorare con qualche fettina di pera.

sabato 16 novembre 2024

Liquore al Calzoncello Salernitano e al Calzoncello Lucano

Un abbraccio d’inverno racchiuso in una bottiglia!
Immaginate il sapore irresistibile di un calzoncello trasformato in un liquore cremoso che avvolge il palato con dolcezza e calore. Questo viaggio nei sapori d’inverno celebra la tradizione salernitana e lucana, regalando un’esperienza unica che arricchirà i vostri giorni di festa. La versione salernitana richiama i profumi delle castagne e del cioccolato, esaltati dalla nota speziata della cannella e della Strega. Quella lucana, invece, vi conquisterà con il gusto corposo dei ceci e l’aroma avvolgente delle spezie, ispirato ai Calzoncelli Lucani. Preparare questo liquore è semplicissimo ma fondamentale è utilizzare ingredienti di ottima qualità per ottenere un risultato cremoso e autentico. Sorprenderete i vostri amici servendolo in bicchierini di cialda, per una felicità che dura fino all’ultimo sorso. Accompagnatelo con pasticcini per un momento di pura delizia, perfetto per pranzi e cene natalizie. Prima di gustarlo, ricordate di agitare bene la bottiglia e per chi ama una consistenza più liscia, potete filtrarlo più volte. Ogni sorso sprigiona l’intensità e l’autenticità dei sapori d’inverno, rendendo questo liquore fatto in casa il tocco perfetto per abbracciare la stagione più magica dell’anno con calore e gusto.






Ingredienti per il Liquore al Calzoncello Salernitano
200g di castagne cotte e rese a purea
100ml di caffè espresso
200ml di latte intero
50g di cacao amaro
100g di cioccolato fondente
250g di zucchero
50g di uva sultanina
50g di pere essiccate
Un baccello di vaniglia
Una stecca di cannella
50ml di Liquore Strega
150ml di alcool (95%)
200ml di acqua

Per il Liquore al Calzoncello Lucano
200g di ceci cotti e resi a purea
250g di zucchero
500ml di latte intero
200ml di panna fresca
30g di cacao amaro
150ml di alcool (95%)
50ml di Liquore Strega
Una stecca di cannella
Un cucchiaino di cannella in polvere
Un pizzico di chiodi di garofano in polvere
Un baccello di vaniglia
Un cucchiaino di pasta d'arancia

Procedimento
Per il Liquore al Calzoncello Salernitano: Frullare le castagne cotte con il latte e i semi di vaniglia fino a ottenere una crema liscia. In un pentolino versare l'acqua e aggiungere lo zucchero, il cacao, la cannella, il baccello di vaniglia diviso a metà, le pere essiccate e l'uva sultanina. Portare a ebollizione e cuocere a fuoco lento per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto per far sciogliere bene lo zucchero. Rimuovere dal fuoco e lasciar raffreddare completamente. Una volta freddo, rimuovere la stecca di cannella e il baccello di vaniglia e frullare il tutto ottenendo una crema. Aggiungere l'alcool, il liquore Strega, il caffè, cioccolato fondente precedentemente sciolto a bagnomaria e incorporare la crema di castagne. Mescolare bene per ottenere una miscela uniforme. Filtrare il tutto e trasferire il liquore in bottiglie di vetro sterilizzate. Lasciar riposare in frigo per almeno 2 o 3 settimane per far amalgamare i sapori.
Per il Liquore al Calzoncello Lucano: Frullare i ceci cotti con un po' di latte, i semi di vaniglia e la cannella in polvere fino a ottenere una crema liscia e omogenea. In un pentolino versare l'acqua, il latte rimasto, la panna, lo zucchero, la pasta d'arancia, la stecca di cannella, il pizzico di garofano in polvere e il baccello di vaniglia diviso a metà. Portare a ebollizione e cuocere a fuoco lento per 10 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare completamente affinché il latte assorba tutti gli aromi. Filtrare il latte speziato per eliminare la stecca di cannella e il baccello di vaniglia. Versare in una ciotola, aggiungere il cacao amaro, la crema di ceci e mescolare bene per ottenere una consistenza liscia. Quando la miscela è completamente fredda, aggiungere l'alcool e il liquore Strega. Filtrare il tutto e trasferire il liquore in bottiglie di vetro sterilizzate. Lasciar riposare in frigo per almeno 2 o 3 settimane.

mercoledì 9 ottobre 2024

Dolce della Sposa (A Dòlcë d'a Zitë)

Ci sono dolci che non sono semplici dessert ma veri e propri scrigni di memorie e tradizioni. Il Dolce della Sposa è proprio uno di questi, un tuffo nel passato, un ritorno all'infanzia e ai matrimoni (u spòsalizzëjë) che riempivano le grandi sale di gioia. In ogni regione del Sud Italia è conosciuto con nomi diversi, ma nella mia amata Val Sarmento, in Basilicata, si chiama A Dòlcë d'a Zitë. Questo dolce, un tempo regina dei banchetti nuziali, era preparato per augurare felicità agli sposi e veniva offerto insieme ad altri dolcini e alle bomboniere in un vassoietto chiamato "A (g)uandërèllë", da distribuire agli invitati.
Due soffici cupolette di pan di spagna, farcite con vellutata crema pasticcera e ricoperte da un sottile strato di "naspro", una glassa bianca preparata con zucchero, acqua e un tocco di limone. La morbidezza del pan di spagna e la dolcezza candida del naspro lo rendono unico, un dolcino legato all'amore e alla tradizione che ancora oggi si può trovare nelle pasticcerie lucane, dove alcuni artigiani continuano a prepararlo secondo le antiche ricette. Sebbene i tempi siano cambiati e le usanze adattate, A Dòlcë d'a Zitë resta un simbolo di affetto e augurio, un dolce che porta con sé il sapore della storia.









Ingredienti per il Pan di Spagna
250g di uova (circa 5)
190g di zucchero
140g di farina debole
50g di fecola di patate
Una bacca di vaniglia
La scorza grattugiata di un limone
Un pizzico di sale

Per la Crema Pasticcera
1lt di latte intero
250g di tuorli
45g di amido di mais
45g di amido di riso
300g di zucchero
Una bacca di vaniglia
La scorsa di un limone

Per lo Zucchero Fondente (Naspro)
1kg di zucchero
250ml di acqua
Qualche goccia di succo di limone

Ciliegine candite per la decorazione

Procedimento
Per il Pan di Spagna: Nella ciotola della planetaria mettere le uova intere, lo zucchero, gli aromi e il pizzico di sale. Montare con la frusta a filo per 20 minuti circa, fino a triplicare di volume e ottenere un composto chiaro e spumoso. Unire le farine setacciate un po' alla volta con una spatola, con dei movimenti delicati, dal basso verso l'alto, fino a ottenere un composto omogeneo senza smontare la montata. Versare in una sac a poche con bocchetta liscia. Rivestire una teglia con carta forno e formare delle cupolette (si possono usare anche delle formine mezze sfere in silicone o alluminio), cuocere in forno preriscaldato a 170° per 10/12 minuti circa e far raffreddare.
Per la Crema Pasticcera: Versare il latte in un tegame, aggiungere i semi della vaniglia, la scorza del limone e portare a bollore. In una ciotola versare i tuorli con lo zucchero, gli amidi setacciati, mescolare utilizzando una frusta e ottenere una consistenza liscia e senza grumi. Appena il latte giunge a bollore, eliminare la scorza del limone, versarvi la montata e mescolare con la frusta di continuo fino a che la crema non si sarà addensata. Trasferire la crema in una ciotola, coprirla con una pellicola a contatto e lasciarla raffreddare.
Per lo Zucchero Fondente: Versare l'acqua in una pentola a doppio fondo, aggiungere lo zucchero e metterla sul fuoco a fiamma dolce. Una volta che lo zucchero si sarà sciolto e avrà raggiunto i 115° spegnere il fuoco. Portare lo sciroppo alla temperatura di 60°, aggiungere qualche goccia di succo di limone, versarlo nella ciotola della planetaria con il gancio a foglia e lavorare fino a che non sarà diventato bianco e lucido.
Assemblaggio: In una sac a poche mettere la crema pasticcera, farcire le cupolette di pan di spagna mettendo la crema al centro di due semisfere e disporle su una gratella. Distribuire la glassa appena pronta su
i dolcini per evitare che il fondente si solidifichi prima del dovuto e terminare aggiungendo una ciliegina candita o degli zuccherini colorati sulla superficie.


giovedì 19 settembre 2024

Milza Ripiena alla Salernitana

In questi giorni di festa, per le vie di Salerno, c'è un profumo inconfondibile che pervade i vicoli e le piazze, è quello della Milza Ripiena alla Salernitana. Un piatto che da secoli, rappresenta l'anima della cucina popolare di questa splendida città. Il 21 settembre, in particolare, durante i festeggiamenti per San Matteo, il Santo Patrono, l'aria si riempie di intensi aromi di vino rosso e aceto che si mescolano a quelli della milza, regina indiscussa delle celebrazioni. Le origini di questa ricetta sono umili, nate dall'ingegno delle famiglie meno abbienti che, non potendo permettersi tagli di carne pregiata, hanno trasformato la milza in un vero capolavoro di sapori. Ancora oggi, oltre che nelle case, viene preparata e venduta in strada, un rito che affonda le sue radici in una tradizione culinaria millenaria. Era, ed è tutt'ora, un must accanto a triglie fritte e uva sanginella. La Milza Ripiena non conosce tempo, ogni famiglia, ogni cuoco, ha cercato di aggiungere un tocco personale a questa ricetta storica. Come per esempio, l'aggiunta di menta, non presente nella versione originale, per dare un tocco di freschezza in più. Con un ottimo aceto, vino rosso e una cottura lenta, si ottiene un sughetto delizioso che fa leccare i baffi. Il modo migliore per gustarla è senza dubbio fredda, magari in un panino croccante e preparata il giorno prima, in modo che acquisti ancora più sapore. Pronta a deliziare i palati e a raccontare una storia di passione culinaria che continua a vivere tra le strade di Salerno.







Ingredienti
1,2kg di Milza di vitello
250g di prezzemolo
20g di menta
Un peperoncino
3 spicchi d'aglio
500ml di aceto rosso
500ml di vino rosso
200ml di acqua
300ml di olio e.v.o.
Sale q.b.

Procedimento
Dividere la milza a metà, spellarla e con un coltello, creare una tasca al centro. Mettere a bagno, per alcune ore la milza e successivamente lavarla benissimo sotto l'acqua corrente. Tamponarla con un panno da cucina e salare l'interno. Preparare il ripieno tritando finemente il prezzemolo, l'aglio e il peperoncino. Aggiungere il sale, un filo d'olio e mescolare bene. Riempire l'interno delle tasche con il composto, fino a quando non saranno ben imbottite. Richiudere aiutandosi con degli stuzzicadenti. In una pentola capiente far soffriggere l'aglio nell'olio e far rosolare la milza a fuoco lento su entrambi i lati per 20 minuti circa, fino a doratura. Aggiungere l'aceto, il vino, l'acqua e un pizzico di sale. Continuare la cottura rigirando la milza di tanto in tanto e punzecchiandola con i rebbi di una forchetta. Lasciar sfumare per circa 3 ore, fino a che l'olio non si divida dal liquido di cottura. Spegnere e far raffreddare. Tagliare a fette di circa 2cm e disporla su un piatto da portata con il suo sughetto.

giovedì 12 settembre 2024

Spaghettoni Trafilati all'Argento con Cicale di Mare (Canocchie)

Gli Spaghettoni Trafilati all'Argento con Cicale di Mare (Canocchie) sono un piatto che unisce la semplicità della preparazione alla raffinatezza del gusto. Le cicale di mare, conosciute anche come canocchie o pannocchie, sono crostacei dalla polpa delicata e saporita, spesso accostati a prelibatezze come scampi e aragoste per la loro bontà ineguagliabile. Durante i mesi invernali, le canocchie raggiungono il loro apice, ricche di polpa e con un sapore ancora più intenso, sono perfette per esaltare ogni piatto a base di mare. In cucina, queste meravigliose creature sono impiegate soprattutto nelle zuppe di pesce ma vengono apprezzate anche lessate. La loro delicatezza richiede una cottura breve, per evitare che la tenera polpa si sfaldi e una pulizia accurata, per la quale è consigliabile utilizzare guanti e procedere con attenzione. Gli spaghettoni trafilati all’argento, con la loro consistenza porosa, sono il compagno ideale per catturare tutto il sapore che le canocchie rilasciano, regalando un piatto ricco di profumi e gusto marino.







Ingredienti
500g di Spaghettoni Trafilati all'Argento
1,2kg di Cicale di Mare
10 Pomodorini Ciliegino
1 Spicchio d'Aglio
Un cucchiaino di Concentrato di Pomodoro
100ml di Vino Bianco
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Prezzemolo q.b.
Una piccola Cipolla
Peperoncino facoltativo

Procedimento
Sciacquare le cicale di mare, conservarne qualcuna intera per la decorazione, pulirle eliminando la testa, tagliarle con un paio di forbici lungo i 2 lati per separare la carne dai carapaci e mettere gli scarti da parte. In una padella con dell'olio, rosolare l'aglio, la cipolla e i gambi del prezzemolo. Aggiungere gli scarti delle cicale (teste e carapaci), i pomodorini, il concentrato di pomodoro, il vino, un pizzico di sale e lasciar cuocere per 10 minuti schiacciando il tutto. Filtrare la salsa ottenuta e tenerla da parte. Far cuocere gli spaghettoni in una pentola capiente con abbondante acqua bollente leggermente salata. In una padella versare l'olio, l'aglio e far rosolare, aggiungere una parte della salsa, la pasta molto al dente e terminare aggiungendo altra salsa e acqua di cottura. A qualche minuto dalla fine della cottura della pasta, aggiungere le cicale di mare sia sgusciate che intere e il prezzemolo. Spegnere il fuoco e impiattare decorando a piacere con le cicale intere.


giovedì 1 agosto 2024

Calamaretti alla Pizzaiola

Profumatissimo, ricco e corposo, questo sughetto alla pizzaiola sprigiona tutto il sapore del mare, trasformando una semplice cena o un pranzo in un’esperienza culinaria indimenticabile. I calamaretti alla pizzaiola sono una zuppetta molto saporita, perfetta sia come antipasto che come secondo piatto, e possono persino essere utilizzati per condire una pasta con la vostra trafila preferita. Questo piatto unico di mare è incredibilmente semplice e veloce da preparare, il che lo rende ideale per chi desidera portare in tavola un piatto sfizioso e appetitoso senza dover trascorrere ore ai fornelli. I piccoli e teneri calamaretti, che si possono lasciare interi, restano molto teneri e si sposano benissimo con il pomodoro, creando una sinfonia di sapori che conquista al primo assaggio. Per un gusto più deciso, è possibile aggiungere anche un tocco di peperoncino, che arricchirà ulteriormente questa deliziosa preparazione. Servite questa zuppa accompagnata da fette di pane abbrustolito per una presentazione rustica e irresistibile. I calamaretti alla pizzaiola sono la ricetta ideale per portare a tavola tutto il gusto e la freschezza del mare, facendosi amare per la loro semplicità e per il piacere che sanno regalare ad ogni boccone.





Ingredienti
1kg di Calamaretti (già puliti)
300g di pomodorini ciliegino
Prezzemolo q.b.
Aglio q.b.
Origano q.b.
Sale q.b.
Olio e.v.o. q.b.

Procedimento
Pulire i calamaretti sotto l'acqua corrente. Con delicatezza, separare la sacca dai tentacoli, eliminare le interiora, la penna di cartilagine, la pelle e staccare gli occhi e il becco dai tentacoli. Lasciare interi sia i tentacoli che la sacca, lavarli bene sotto l'acqua corrente e metterli a sgocciolare in un colapasta. Lavare i pomodorini e tagliarli a metà. In un tegame, versare un po' d'olio e trasferire i calamaretti aggiungendo lo spicchio d'aglio finemente tritato. Far rosolare per qualche minuto, aggiungere i pomodorini, il prezzemolo tritato e origano. Coprire e far cuocere per 15 minuti circa. Aggiustare di sale e terminare la cottura per altri 2 o 3 minuti senza coperchio. Impiattare.