venerdì 1 marzo 2024

Gamberi in Camicia di Patate

La ricetta che vi propongo oggi, unisce in maniera sublime mare e terra, un incontro fra gamberi e patate che crea una vera e propria sinfonia di sapori, pronta a conquistare il vostro palato in ogni occasione. Semplici da preparare ma di sicuro effetto, questi piccoli gioielli gastronomici sono destinati a diventare la stella dei vostri menù, sia quando avrete ospiti e vorrete stupirli che durante un aperitivo in cui farete un figurone. La loro irresistibile combinazione di croccantezza e morbidezza è una festa per i sensi e sono sicura che queste piccole delizie tentatrici spariranno in un lampo, lasciando dietro di loro solo il ricordo di un gusto indimenticabile.







Ingredienti
1kg di gamberi
700g di patate già lessate
Un uovo
Uno spicchio d'aglio
Prezzemolo q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Olio e.v.o. q.b.
Farina q.b.
Vino bianco q.b.
1lt di olio di semi di arachide per friggere

Procedimento
Lessare le patate, appena intiepidite sbucciarle, passarle nello schiacciapatate e metterle in una ciotola. Unire il sale, il pepe, l'uovo, il prezzemolo tritato finemente. Mescolare bene il tutto e lasciar riposare in frigo per qualche ora. Sciacquare i gamberi sotto l'acqua corrente, staccare la testa, le zampe e il carapace lasciando la coda. Incidere delicatamente il dorso e togliere l'intestino con lo stuzzicadenti. In una padella mettere i gamberi con un filo d'olio, lo spicchio d'aglio e sfumare con un po' di vino bianco, spegnere il fuoco e far intiepidire. Prendere una porzione di patate (più o meno 50g), poggiandola sul palmo della mano e porre al centro il gambero. Chiudere, formare un crocchetta e passarla nella farina. Man mano adagiare su un vassoio. Portare l'olio di semi a 170° e immergere un paio di crocchette alla volta, fino a doratura. Scolare su un vassoio rivestito da carta assorbente da cucina e servirle calde.


sabato 17 febbraio 2024

Cime di Rapa con Baccalà

Ieri ho ricevuto un regalo davvero speciale, delle cimette di rapa così fresche e vibranti che sembravano portare con loro l'essenza stessa della stagione invernale. Con la loro vivace tonalità e il sapore distintivo, queste meravigliose cime di rapa sono un vero tesoro nutrizionale e offrono una vasta gamma di possibilità culinarie, dal pan cotto alla salsiccia, dal pesce alla pasta, persino nelle polpette. Le cime di rapa si prestano a innumerevoli ricette che risplendono di autenticità. Nelle tavole del sud Italia, soprattutto durante l'inverno, le cime di rapa non possono mancare, portando calore e gusto alle fredde giornate. Ieri, trovandoci in un venerdì durante il periodo di quaresima, ho deciso di abbinare queste deliziose cime di rapa al baccalà. Questa combinazione, a mio avviso, si traduce in un piatto di straordinaria bontà, dove la robustezza del baccalà si fonde armoniosamente con la vivacità delle cime di rapa.






Ingredienti
1kg di cime di rapa (già pulite)
800g di baccalà (già ammollato)
2 spicchi d'aglio
Olio e.v.o. q.b.
Polvere di peperoni cruschi q.b.
Pomodori secchi q.b.
Peperoncino q.b.
Sale q.b.

Procedimento
In una pentola portare a ebollizione l'acqua, immergere il baccalà, portare di nuovo a bollore e lessare per 2 minuti. Spegnere e far riposare in acqua per 10 minuti. Tenere da parte mezzo bicchiere di acqua di cottura. Lavare le cime di rapa sotto l'acqua corrente. In un tegame con l'olio, far rosolare delicatamente l'aglio, la polvere di peperone crusco, i pomodori secchi tagliati alla julienne e il peperoncino. Aggiungere le cime di rapa e versare il mezzo bicchiere d'acqua di cottura del baccalà, far saltare per 10 minuti circa e salare. Unire i pezzi di baccalà e lasciarlo insaporire per qualche minuto. Impiattare e servire.


domenica 17 dicembre 2023

Crostata Salata con Baccalà, Patate e Broccolo Romanesco

Natale è sinonimo di condivisione e di sapori che avvolgono l'atmosfera di festa. Cosa c'è di meglio di un antipasto che incarna proprio questo spirito? La crostata salata con baccalà, patate e broccolo romanesco è un perfetto inizio per pranzi e cene natalizie, dal gusto equilibrato e armonioso. Questa crostata è una sinfonia di sapori: la pastafrolla salata, delicatamente croccante, abbraccia il baccalà, le patate e i porri in un ripieno che gli dona un gusto deciso, mentre la dolcezza della provola, in un gioco di contrasti, aggiunge una morbidezza cremosa e un'elegante delicatezza al palato. A conferire un tocco natalizio a questo piatto è l'elemento scenografico del broccolo romanesco. Gli alberelli di broccolo, come decorazioni festose, evocano il fascino delle festività. Un'opera scenografica ma allo stesso tempo semplice che non solo delizierà tutti i palati ma renderà anche la tavola una vetrina di estetica e gusto.








Ingredienti
500g di patate pasta gialla (già lessate)
500g di baccalà (già lessato)
100g di caciocavallo grattugiato
200g di provola
Un porro medio
2 uova
Un pezzo di broccolo romanesco
Olio e.v.o. q.b.
Pepe rosa q.b.
Sale q.b.

Per la Frolla:
500g di farina 00
250g di burro
3 uova
14g di sale
½ cucchiaino di lievito per torte salate

Procedimento
Per la Frolla: Nella ciotola della planetaria mettere il burro, freddo di frigo, a pezzi e lavorarlo con la foglia rendendolo a crema. Aggiungere un uovo alla volta e il sale. Unire un po' alla volta la farina setacciata e il lievito. Impastare fino a ottenere un panetto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno 2 ore (io la preparo il giorno prima).
Per il Broccolo Romanesco: Dividere in cimette il broccolo e lavarle. Sbollentarle in acqua bollente salata per circa 8/10 minuti. Scolare e far raffreddare su di un canovaccio.
Per il Porro: Tagliare le estremità del porro, le radici ed eliminare le foglie esterne. Lavarlo sotto l'acqua corrente e tagliare la parte bianca a rondelle. In una padella, aggiungere un filo d'olio, portarlo a temperatura, unire il porro e far rosolare a fuoco basso. Versare una tazzina d'acqua e far cuocere per 8/10 minuti.
Per le Patate: Lavare le patate, metterle in una pentola, coprirle d'acqua e portarle a ebollizione. Far cuocere per 30 minuti. Sbucciarle e passarle allo schiacciapatate raccogliendole in una ciotola. Far intiepidire.
Per il Baccalà: Dopo l'ammollo, portare a ebollizione l'acqua, immergere il baccalà e farlo cuocere per 10 minuti. Scolarlo, eliminare la pelle e le spine, tagliarlo a pezzi, trasferirlo nella pentola del porro e farlo insaporire. Una parte del baccalà con i porri, aggiungerla nella ciotola con le patate, aggiungere il caciocavallo grattugiato, le uova, la provola a cubetti, un pizzico di sale e amalgamare il tutto.
Assemblaggio: Stendere la frolla su un piano di lavoro e ricavarne una sfoglia di circa 3mm. Foderare una tortiera di 24cm di diametro precedentemente imburrata, bucherellare la base con i rebbi di una forchetta e distribuire uno strato di patate, uno strato di baccalà e porri e finire con un altro strato di patate. Livellare bene. Infornare in forno caldo per 30/35 minuti a 180°. Decorare con gli alberelli di broccolo e il pepe rosa. Per un effetto neve, utilizzare una grattugiata di formaggio. Servire tiepido. 

lunedì 11 dicembre 2023

Cupola di Ziti con Salmone Selvaggio Affumicato, Porri e Stracciatella di Bufala

Oggi vi propongo la preparazione di un'autentica prelibatezza: la Cupola di Ziti con Salmone Selvaggio Affumicato, Porri e Stracciatella di Bufala. Questo non è un semplice piatto, è un inno alle occasioni speciali, un capolavoro culinario che conquisterà ogni palato.
Immaginate il delicato sapore del salmone selvaggio che si intreccia con la dolcezza aromaticamente sottile dei porri, mentre la cremosità avvolgente della stracciatella di bufala si fonde con gli ziti in un'armonia di gusto e consistenza. Il risultato è un timballo scenografico, un tripudio di colori e sapori che non solo soddisferà il vostro palato, ma vi farà brillare in ogni occasione.
Che sia un giorno speciale o semplicemente un momento in cui desiderate regalare a voi stessi e ai vostri cari qualcosa di particolare, questo piatto è l'ideale per trasformare ogni giorno in una festa per il palato e per gli occhi.






Ingredienti:
500g di ziti
300g di salmone selvaggio affumicato
300ml di besciamella
2 porri medi
150g di parmigiano grattugiato
3 uova
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Pane grattugiato q.b.
Burro q.b.

Per la Besciamella:
500ml di latte intero
50g di farina
50g di burro
Noce moscata q.b.
Sale q.b

Procedimento:
Per la Besciamella: Versare in una pentola il latte, il sale e la noce moscata facendolo scaldare. In un'altra pentola far sciogliere a fuoco lento il burro, versare la farina in una sola volta e mescolare velocemente con una frusta in modo che non si formino grumi. Versare un po' di latte caldo nel roux continuando a mescolare, unire il resto del latte e continuare la cottura per 5/6 minuti fino a raggiungere una densità media.
Per i Porri: In una padella far riscaldare l'olio e aggiungere i porri tagliati a rondelle. Far rosolare per un minuto, unire un po' d'acqua, un pizzico di sale e far appassire per circa 10 minuti.
Assemblaggio: In una pentola abbastanza capiente da contenere gli ziti interi, lessarli, scolarli al dente e tamponarli leggermente con un canovaccio. Sbattere le uova in una ciotola con un pizzico di sale. Imburrare lo stampo, sistemare un foglio di carta forno, imburrare anche quest'ultima e spolverizzarla di pane grattugiato. Passare gli ziti nell'uovo e disporli a spirale nello stampo partendo dal centro mettendoli uno vicino l'altro. Fare il primo strato con il parmigiano, il salmone tagliato a listarelle, i porri, la besciamella e la stracciatella premendo un po'. Ricoprire con altri ziti a spirale e continuare con gli strati foderando lo stampo con la pasta man mano che si sale fino alla fine degli ingredienti. Concludere con una spirale di ziti, livellare bene e spolverizzare con pane grattugiato e parmigiano. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Una volta sfornato far intiepidire per 15 minuti circa e sformarlo su un piatto da portata.

martedì 7 novembre 2023

Crostata d'Autunno

L'autunno, una stagione magica che trasforma i paesaggi in una vera e propria opera d'arte e ci regala uno spettacolo di colori. Una stagione ricca di doni preziosi, come i prodotti della terra che tornano sulle nostre tavole. In cucina, l'autunno si arricchisce di sapori speciali e la regina dell'orto diventa la protagonista indiscussa: la zucca. Questo incredibile ingrediente si presta a infinite ricette, tutte gustose e delicate. Oggi vi propongo un'autentica delizia: la Crostata d'Autunno. É composta da un guscio di pasta frolla che abbraccia un ripieno straordinario, con la zucca come protagonista e l'avvolgente profumazione della cannella. Unendo a questo mix mandorle, liquore e agrumi, otteniamo un sapore unico. Già mentre cuoce nel forno, questa crostata sprigiona un meraviglioso profumo che riempirà la vostra cucina di calore. Siete pronti per iniziare un viaggio culinario attraverso i sapori autunnali? Preparatevi a scoprire il segreto di questa crostata che conquisterà il vostro palato con la sua magia!








Ingredienti Per la Frolla al Cacao:
420g di farina 00
200g di burro
200g di zucchero a velo
80g di cacao
3 uova
La scorza di un limone
2g di lievito per dolci
Un cucchiaino di cannella
Un pizzico di sale

Per la Frolla dei Biscotti
250g di farina 00
100g di burro
100g di zucchero a velo
Un cucchiaino di cannella
Un uovo + un tuorlo
La scorza grattugiata di un limone

Per il Ripieno
700g di zucca già pulita
200g di mandorle
200g di zucchero
100ml di panna fresca per dolci
50ml di amaretto Disaronno
3 uova
Un cucchiaio di pasta d'arancia
3g di cannella
Un pizzico di noce moscata

Procedimento:
Nella ciotola della planetaria versare il burro morbido, lo zucchero e un pizzico di sale. Impastare con il gancio a foglia. Una volta che il burro ha assorbito lo zucchero, aggiungere le uova, una alla volta. Unire la farina, il cacao, il lievito, la cannella setacciati e continuare a impastare fino a far assorbire tutte le polveri. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per qualche ora (ancora meglio preparato il giorno precedente). Procedere allo stesso modo per la frolla dei biscotti.
Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi e dei filamenti, lavarla e tagliarla a fette. Metterla su una teglia coperta da carta forno e farla cuocere per circa 20 minuti a 180° in forno preriscaldato. Lasciarla raffreddare e frullarla con un frullatore a immersione o con un passaverdure. Ottenuta la purea versarla in una ciotola e aggiungere le uova, le mandorle tritate grossolanamente, lo zucchero, il cucchiaio di pasta d'arancia, l'amaretto, la panna, la cannella, la noce moscata e mescolare per bene il tutto. Stendere con un mattarello la frolla su di un piano leggermente infarinato e rivestire uno stampo per crostate quadrato di 24cm per lato. Versare il ripieno nella frolla, livellarlo e far cuocere nel forno caldo a 170° per circa 50/60 minuti. Nel frattempo ottenere dei biscotti a forma di foglia intagliandoli dall'altra frolla, spennellarli leggermente con un po' di acqua e cacao e cuocerli in forno caldo a 170° per 15/20 minuti. Sfornata la crostata e i biscotti, lasciar intiepidire e decorare a piacere.

venerdì 13 ottobre 2023

Timballo di Anelletti Siciliani

Si sa, i piatti della tradizione siciliana, sono veri scrigni di sapori e storie millenarie. Quello che vi propongo oggi è un piatto che celebra la cultura e le influenze che hanno plasmato questa meravigliosa isola nel cuore del Mediterraneo. Il protagonista indiscusso di questa ricetta sono gli anelletti, una forma di pasta a cerchio che richiama i gioielli delle donne arabe. La storia di questa pasta è avvolta da leggende e racconti affascinanti. Molte zone del palermitano ospitano ancora antichi mulini importati dagli arabi, i quali non solo inventarono la forma degli anelletti, ma anche la tradizione dei timballi, un'arte culinaria tramandata di generazione in generazione. Sin dai tempi della dominazione araba in Sicilia, questa ricetta è stata parte integrante di ogni pranzo tradizionale che si rispetti. I saraceni, maestri della cucina mediterranea, svilupparono il "Timballo di Pasta" come la prima tecnica di cottura che divenne parte integrante della cultura culinaria siciliana. La ricetta originale prevedeva l'uso della toma, ma nel corso dei secoli, ha subito diverse variazioni e adattamenti, senza mai perdere il suo fascino intramontabile. Oggi, condivido con voi una delle tante versioni, un piatto che rappresenta la Sicilia nella sua forma più autentica. Un viaggio culinario attraverso le ricette siciliane, un patrimonio di sapori e storie che vi porterà a scoprire il Timballo di Anelletti Siciliani, dove le melanzane fungono da recipiente perfetto per incastonare la pasta tipica di questo piatto, un capolavoro gastronomico che vi farà sentire come se foste nel cuore della Sicilia.





Ingredienti:
500g di anelli siciliani
4 melanzane medie
3 uova sode
250g di provola
150g di salame a cubetti
150g di parmigiano grattugiato
150g di caciocavallo fresco
Pane grattugiato q.b.

Per il Ragù:
300g di macinato di vitello
300g di macinato di maiale
100ml di vino rosso
800g di polpa di pomodori
Un cucchiaio di concentrato di pomodoro
200g di piselli
2 carote
Una cipolla media
Una costa di sedano
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Basilico q.b.

Per la Frittura:
600ml di olio di semi di arachide

Procedimento per il Ragù:
Tritare finemente cipolla, sedano, carota e far soffriggere nell'olio d'oliva. Dopo circa 10 minuti aggiungere la carne, salare, rosolare e sfumare con il vino bianco. Aggiungere il cucchiaio di concentrato di pomodoro sciolto in un po' di acqua calda e la polpa di pomodoro. Far cuocere per un paio d'ore e aggiungere i piselli 10 minuti prima della fine della cottura.

Per le Melanzane:
Lavare le melanzane e tagliarle a fette dello spessore di un centimetro. Metterle in un colapasta con del sale grosso per circa 30 minuti. Trascorso il tempo necessario sciacquarle e asciugarle. Tagliare a cubetti 2 o 3 fette e friggere il tutto nell'olio di semi di arachide fino a doratura. Scolarle e metterle su carta assorbente.

Assemblaggio:
Tagliare a dadini la provola, il caciocavallo, il salame e le uova sode. Ungere la teglia e cospargere con il pane grattugiato. Disporre le fette di melanzane in senso verticale, facendole uscire dalla teglia e sovrapponendole di un centimetro l'una all'altra. Continuare sul fondo fino a ricoprire del tutto. Lessare la pasta lasciandola molto al dente. Scolare e condirla con un paio di mestoli di ragù e una manciata di parmigiano. Mescolare il tutto. Versare dei mestoli di pasta nella teglia, compattare con un cucchiaio e iniziare gli strati con la provola, il caciocavallo, il salame, le uova, il parmigiano, le melanzane a cubetti e altre cucchiaiate di ragù. Versare altri mestoli di pasta, fare un altro strato e continuare fino alla fine degli ingredienti. Ricoprire con altre fette di melanzane e ripiegare all'interno quelle laterali. Spolverare con un po' di pane grattugiato. Cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti circa. Far intiepidire e sformare.


sabato 30 settembre 2023

Trippa alla Romana

Sabato trippa! Eh sì, davanti alle trattorie romane, ancora oggi si legge così. Questa esclamazione ci trasporta direttamente nella tradizione culinaria italiana, dove il sabato era il giorno dedicato alla macellazione e al consumo della trippa fresca. Questo piatto è da sempre stato protagonista della cucina povera italiana, una celebrazione della creatività culinaria nata dalla necessità di utilizzare ogni parte dell'animale.
Oggi vi porto alla scoperta di un piatto che ha attraversato i secoli e le generazioni, rimanendo ancorato alla sua umile origine: la Trippa alla Romana.
La sua storia antichissima risale ai tempi dei greci e dei romani, le cui influenze gastronomiche hanno plasmato la cucina italiana nel corso dei secoli. Fonti letterarie del '400 attestano che esistevano botteghe o ambulanti tripparoli che preparavano questa pietanza per pochi soldi, rendendola accessibile anche alle classi meno abbienti.
Persino Dante Alighieri, l'illustre poeta, menzionò la trippa nelle sue opere, sottolineando così la sua presenza nella cultura italiana fin dall'epoca medievale. Ma la trippa non si limita alla letteratura italiana, è stata addirittura menzionata nella letteratura straniera, con autori del calibro di Shakespeare e Dickens che ne fanno cenno.
Tradizionalmente, la trippa veniva preparata subito dopo la macellazione, garantendo freschezza e autenticità al piatto. Tuttavia, con il passare del tempo, questo cibo semplice ha subito una trasformazione incredibile ed è diventato un piatto molto ricercato in cucina.
La trippa è ricavata da diversi punti dello stomaco e l'attuale versione che si trova in vendita è già lavata e prelessata, pronta per essere trasformata in una delizia culinaria. Ricca di proteine e povera di grassi, la trippa è diventata una scelta sana e gustosa per i buongustai di tutto il mondo.
Oggi, vi propongo di immergervi nella tradizione culinaria con la ricetta della Trippa alla Romana. Gli ingredienti che caratterizzano questo fantastico piatto sono la mentuccia (o menta romana) e il pecorino che conferiscono un sapore unico e irresistibile. Preparatevi a scoprire un piatto che unisce il passato e il presente in un'esplosione di gusto italiano.








Ingredienti
1kg di trippa (pulita e precotta)
500g di pomodori pelati San Marzano
Un cucchiaio di concentrato di pomodoro
150g di pecorino romano
100ml di vino bianco
2 carote
2 coste di sedano
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
2 foglie d'alloro
La buccia di un limone
Sale q.b.
Peperoncino q.b.
Menta romana o mentuccia q.b.
Olio e.v.o. q.b.

Procedimento
In una pentola, mettere l'acqua con l'alloro, il sale e la buccia del limone e portare a ebollizione. Aggiungere la trippa precedentemente lavata e far cuocere per circa 10 minuti. Scolare, asciugare la trippa e tagliarla a listarelle. Preparare il soffritto con le carote, il sedano, la cipolla e l'aglio, far rosolare in abbondante olio. Mettere nel tegame insieme al soffritto la trippa, far rosolare per qualche minuto, salare, aggiungere il vino e far evaporare. Aggiungere il peperoncino, il concentrato di pomodoro e i pomodori pelati schiacciati. Mescolare bene e far cuocere per 30/35 minuti circa. Spegnere, aggiungere la menta spezzettata a mano e un'abbondante grattugiata di pecorino. Mescolare di nuovo e impiattare.

giovedì 13 luglio 2023

Polpette di Ricotta al Sugo

Amo queste polpette. Profumate, morbide e saporite, sono un vero piacere per il palato. La loro preparazione è molto semplice e il risultato finale è sempre straordinario. Le polpette di ricotta al sugo sono un classico della cucina italiana, un piatto che riporta alla mente i sapori genuini e autentici. Non può mancare la scarpetta, quella meravigliosa abitudine di intingere una bella fetta di pane casareccio nel sugo. È un gesto che esalta ancora di più i sapori e rende il pasto completo. Per realizzare queste polpette, è possibile utilizzare qualsiasi tipo di ricotta, l'importante è che sia ben scolata dal siero. In questo modo, otterremo delle polpette dalla consistenza perfetta, morbide e cremose al centro. Questo secondo piatto è squisito sia servito caldo che freddo, il che lo rende perfetto per le stagioni più calde. Inoltre, è possibile prepararlo in anticipo e riscaldarlo poco prima di servirlo, così da avere tutto il tempo per godersi la compagnia degli ospiti. Con queste polpette in cucina, si sentirà un profumo meraviglioso che si diffonde per tutto l'ambiente. È un'aroma che stimola l'appetito e fa venire l'acquolina in bocca. Farete un figurone presentando un piatto così delizioso e invitante. Per un sapore più deciso, si può sostituire il parmigiano con del pecorino. Questo formaggio aggiunge una nota di carattere che si sposa perfettamente con la delicatezza della ricotta. Aggiungere un mazzetto di basilico fresco durante la preparazione renderà le polpette ancora più profumate ed invitanti. Le polpette di ricotta al sugo possono essere fritte o cotte al forno, a seconda delle preferenze personali. Entrambe le varianti sono deliziose e offrono una consistenza diversa, ma entrambe garantiscono un risultato gustoso. Inoltre, ci sono tante varianti di questa ricetta, ognuna delle quali aggiunge un tocco personale e unico al piatto. Si possono aggiungere spezie, erbe aromatiche o altri ingredienti per personalizzarle a proprio piacimento. Queste polpette sono talmente buone che spariscono subito dalla tavola. Sono anche un'ottima soluzione per riutilizzare il pane raffermo, trasformandolo in un secondo piatto semplicemente buono che sa di casa.





Ingredienti
400g di ricotta di bufala
120g di parmigiano reggiano
150g di mollica di pane raffermo
Un uovo
Sale q.b.
Pepe macinato fresco q.b.
Prezzemolo q.b.

Per il Sugo
400g di polpa di pomodoro
Uno spicchio d'aglio
Sale q.b.
Olio e.v.o q.b.
Un mazzetto di basilico

Procedimento
Far scolare dal suo serio la ricotta in un canovaccio da cucina per un'intera notte. In una ciotola mettere la ricotta, la mollica, il parmigiano, l'uovo, il sale, il pepe ed il prezzemolo tritato finemente. Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. Mettere in frigo per un'oretta. In un tegame mettere l'olio con lo spicchio d'aglio e farlo rosolare. Aggiungere la polpa di pomodo, il sale e far cuocere per 10 minuti circa. Formare le polpette di circa 28/30g e passarle nella farina eliminandone l'eccesso. Tuffarle nel sugo e far cuocere per 15 minuti circa a fuoco basso. Girarle delicatamente. Aggiungere il basilico fresco spezzettato ed eliminare l'aglio.

sabato 4 febbraio 2023

Lagane e Ceci (Uaghënë e ccicërë)

La ricetta che vi propongo oggi, è probabilmente il piatto più rappresentativo della Basilicata, ricco di sapori semplici e autentici. Le "Lagane con i Ceci" sono un piatto antichissimo, tanto da venir menzionato dal latino Orazio, poeta di Venosa, nelle sue satire scritte tra il 35 a.C. e il 30 a.C. in un famoso versetto:

"...inde domum me ad porris et ciceri refero laganique catinum."
("...quindi me ne torno a casa, al mio piatto di porri, di ceci e di lagane")
[Orazio, Satire, 1,6,114]

Gli studi suggeriscono che questa, sia la prima menzione della ricetta nella storia.
Il termine "Lagane" risale alla fine del XIX secolo e proviene da uno pseudonimo dato ai briganti che popolavano i boschi del Vulture "Scolalagane". A causa della loro passione per la pasta e i legumi, questa ricetta, viene anche chiamata il piatto dei briganti. La versione originale non include il pomodoro, ma alcune fra le tante varianti, possono includere ingredienti come aglio, cipolla e polvere di peperone crusco.




Ingredienti
500g di farina di semola di grano duro
Acqua tiepida q.b.
400g di ceci secchi
Un porro
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Un cucchiaino di bicarbonato

Procedimento
Mettere in ammollo i ceci per circa 12 ore in acqua tiepida con un pizzico di bicarbonato. Su di una spianatoia versare la farina, formare una fontana ed unire un po' alla volta l'acqua tiepida con un pizzico di sale sciolto all'interno. Lavorare l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Coprire con una ciotola e far riposare per circa 30 minuti. In un'ampia padella far rosolare il porro nell'olio ed aggiungere i ceci precedentemente cotti e scolati. Dopo il riposo della pasta, riprendere il panetto e con l'aiuto del matterello, formare una sfoglia di circa 2mm (si può utilizzare anche una sfogliatrice). Una volta raggiunto lo spessore, arrotolare la sfoglia con un pò' di farina di semola e con un coltello dalla lama liscia, ricavare delle strisce dalla larghezza di 2,5/3cm. Dopo aver ottenuto le lagane, spolverizzarle con altra farina di semola, allargarle sulla spianatoia e lasciarle asciugare. Portare a bollore dell'acqua con il sale in una pentola piuttosto grande e cuocere le lagane per un minuto. Con l'aiuto di un acchiappaspaghetti, versare la pasta nel tegame con i ceci e far mantecare per 2 minuti con un po' di acqua di cottura in modo da far assorbire tutti gli aromi e far rilasciare l'amido. Impiattare e servire caldo. 

martedì 23 agosto 2022

Insalata di Pasta con Polpo

La preparazione del piatto che vi propongo oggi, è molto semplice e sono sicura che una volta provato, non ne potrete fare più a meno. Diventerà il protagonista dei vostri menù.
Il polpo è uno dei molluschi più prelibati e apprezzati in tavola per la sua freschezza e genuinità e l'aromatica citronette ne esalta con semplicità il sapore rendendolo un piatto speciale. La citronette è una salsa della tradizione culinaria francese ed è utilizzata per insaporire carni bianche, pesce, insalate, ecc. Consiglio, per una buona salsa, la scelta di ottimi limoni biologici. 





Ingredienti
500g di Calamarata trafilata in bronzo
2 polpi di 700g circa
Un mazzetto di prezzemolo
2 limoni della Costiera Amalfitana
Olio e.v.o. q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
2 foglie di alloro

Procedimento
In una pentola mettere l'acqua, una foglia di alloro, la scorza di un limone, un pizzico di sale e portare ad ebollizione. Dopo aver sciacquato il polpo sotto l'acqua corrente, immergerlo per arricciare le punte dei tentacoli per tre o quattro volte, immergerlo completamente e farlo cuocere per circa 40 minuti a fuoco medio. Con una schiumarola eliminare la schiuma che si forma in superficie. Far intiepidire il polpo e trasferirlo su di un tagliere eliminando gli occhi ed il becco. Pulire l'interno della testa, tagliarlo in pezzetti di circa 1 cm e versare il tutto in una ciotola. Tritare finemente il prezzemolo eliminando i gambi. In uno shaker (o in un vasetto), versare il succo dei limoni con il sale e shakerare bene fino a farlo sciogliere. Aggiungere l'olio e continuare ad emulsionare fino a che non diventi denso e assuma un colore opaco. Insaporire la citronette con il prezzemolo tritato e versare sul polpo. In una pentola lessare la pasta, scolarla e versarla nella ciotola del polpo. Aggiungere la scorza di limone grattugiata, mescolare bene ed impiattare.