Questo che vi propongo, è un dolce che ha origini antichissime, una di quelle tradizioni contadine che non passeranno mai, nota un po' in tutto il sud Italia con qualche differenza fra le regioni. I fichi secchi. Dietro questa semplice delizia, si nascondono tanti ricordi, storie e racconti, erano infatti, il regalo che veniva fatto un tempo ad amici e parenti dalle persone meno abbienti. Oggi li apprezziamo per l'inconfondibile profumo di limone, alloro, cannella e per il loro meraviglioso sapore che fa danzare le nostre papille gustative. Per non parlare della magica sensazione che proviamo, quando li assaporiamo durante l'inverno, ritornando anche solo per un attimo in estate. Grazie a questo modo di essiccamento, hanno un lungo periodo di conservazione, inoltre l'alloro, oltre che ad aromatizzare i fichi, da tradizione, veniva utilizzato anche perché teneva lontani gli insetti da questa prelibatezza. In alternativa al fico ripieno, un altro modo di conservazione e presentazione era la "scarcella", delle composizioni di fichi infilzati da bastoncini di canna che formavano dei rombi o dei triangoli.
Ingredienti
Fichi della Val Sarmento
Noci
Limoni
Stecca di cannella
Zucchero q.b.
Alloro
Procedimento
Tagliare i fichi per la loro lunghezza a metà, stando attenti a non dividerli del tutto. Disporli su di una cesta di vimini dai bordi bassi (Speasëcellë) e lasciarli essiccare per circa una decina di giorni al sole, avendo cura di non lasciarli all'esterno durante la notte, in modo che non prendano umidità. Una volta essiccati, infornarli a 180° per circa 5 minuti. Grattugiare i limoni e tritare grossolanamente le noci. Riempire ogni fico con la scorza di limone, le noci, richiudere con un altro fico in modo da formare una coppia e sigillare bene i bordi con una leggera pressione. Ripetere fino alla fine degli ingredienti. Mettere i fichi su di una teglia ricoperta da carta forno, spolverizzare di zucchero e cannella macinata e passare in forno a 180° per 10 minuti stando attenti a non farli scurire troppo. Posizionarli ancora tiepidi in un recipiente di vetro o di terracotta, alternando gli strati di fichi con foglie di alloro.
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