A Pasqua la Pastiera non può mancare: E' un dolce tipico della tradizione campana. L'origine della pastiera è antichissima e proviene da culti pagani per celebrare l'arrivo della primavera.
Le leggende sulla Pastiera sono tante, però quella che preferisco è legata al mito della sirena Partenope.Si narra che la sirena, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera, la bella sirena, emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d'amore e di gioia.
Una volta, la sua voce, fu così melodiosa che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti e accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto.
Fu così che le genti che abitavano il golfo vollero renderle omaggio regalandole i doni della loro terra. Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope:
la farina, forza e ricchezza della campagna ;
la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle;
le uova, simbolo della vita che si rinnova;
il grano tenero, bollito nel latte, simbolo dei due regni della natura;
l'acqua di fiori d'arancio, il profumo della terra;
le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo;
lo zucchero, per esprimere la dolcezza profusa dal suo canto.
La sirena, felice per tanti doni, s’inabissò per fare ritorno nel suo regno e depose le preziose offerte ai piedi degli dei.
Questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza e bontà il canto della stessa Partenope.
Le leggende sulla Pastiera sono tante, però quella che preferisco è legata al mito della sirena Partenope.Si narra che la sirena, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera, la bella sirena, emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d'amore e di gioia.
Una volta, la sua voce, fu così melodiosa che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti e accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto.
Fu così che le genti che abitavano il golfo vollero renderle omaggio regalandole i doni della loro terra. Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope:
la farina, forza e ricchezza della campagna ;
la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle;
le uova, simbolo della vita che si rinnova;
il grano tenero, bollito nel latte, simbolo dei due regni della natura;
l'acqua di fiori d'arancio, il profumo della terra;
le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo;
lo zucchero, per esprimere la dolcezza profusa dal suo canto.
La sirena, felice per tanti doni, s’inabissò per fare ritorno nel suo regno e depose le preziose offerte ai piedi degli dei.
Questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza e bontà il canto della stessa Partenope.
Le decorazioni, le ho realizzate con la pasta di zucchero.
Ingredienti Per La Pasta Frolla
500g di farina per dolci
150g di zucchero a velo
150g di burro
3 uova intere
La buccia grattuggiata di 1 arancia
La buccia grattuggiata di 1 limone
20ml di liquore Strega
2 fiale di aroma vaniglia
Un pizzico di sale
Per Il Grano
200ml di latte intero
250g di grano cotto in barattolo
50g di burro
100g di zucchero
Per Il Ripieno
500g di ricotta
400g di zucchero
6 uova
100g di scorza d'arancia candita
1 fiala di fior d'arancio
1 fiala di aroma arancia
1 bacca di vaniglia
20ml di liquore Strega
Procedimento
Raccogliere in un tegame il grano, il latte, lo zucchero, il burro e cuocere a fuoco basso, fino ad ottenere un composto cremoso. Nel frattempo preparare la pasta frolla. Impastare la farina con lo zucchero, il burro, le uova e tutti gli altri ingredienti. Impastare velocemente fino ad ottenere una pasta morbida e compatta. Lasciare riposare in frigorifero per almeno un ora.
Preparare il ripieno. In una ciotola lavorare la ricotta con lo zucchero poi incorporare un tuorlo alla volta, il fior d'arancio, l'aroma all'arancia, i semi di una bacca di vaniglia, il liquore Strega, la scorza d'arancia candita e da ultimo il grano. Ultimare il composto aggiungendo molto delicatamente le chiare delle 6 uova montate a neve con un movimento dal basso verso l'alto.
Prendere una teglia di 26cm di diametro, ungerla con il burro e infarinarla. Dividere la pasta frolla in 2 pezzi chiaramente disuguali. Spianare con il matterello il pezzo più grande, farne un disco con il quale foderare l'interno della teglia. Versare all'interno il composto di ricotta, livellandola accuratamente. Con il pezzo più piccolo di pasta frolla, ricavare delle strisce di circa 2cm e disporle a reticolato sulla pastiera. Cuocere la pastiera in forno caldo a 150° per 50 minuti circa, o finchè, inserendo uno stecchino, ne uscirà asciutto e la pastiera sarà lievemente colorita.
Fate raffreddare completamente la pastiera, sformarla su un piatto da portata e cospargerala di zucchero a velo. Va comunque ricordato che la pastiera migliora se fatta riposare per 3 giorni o più a temperatura ambiente.
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