giovedì 12 marzo 2020

Angënettë

Ormai lo sapete, adoro i dolci ed ancor di più quelli semplici, legati alla mia infanzia ed è per questo che amo rispolverare ricette perdute o ormai in disuso. Questa è una di quelle. L'Angënettë, sono dei meravigliosi tarallini glassati dal sapore unico, un profumo d'anice che suscita tanti ricordi, una ricetta che porto nel cuore e che come tutte le cose tradizionali, va tramandata affinché non si perda. Caratterizzato dal suo candore bianco neve, questo dolcino, profuma davvero di genuino, di casa, profumi che rimangono per sempre e che sono sopravvissuti al tempo. In passato, l'Angënettë, era un dolcino amato in tutto il Sud Italia, veniva preparato durante le antiche feste pagane di primavera, in onore delle Dee della fertilità e dell'agricoltura ed il nome, probabilmente, deriva dagli Angioini, la dinastia che dominò il Sud nel 1300. Giunto fino a noi, nel recente passato, lo si consumava durante i banchetti nuziali o nel periodo Pasquale. Questi tarallini, da tradizione, vengono lessati ed incisi lungo la loro circonferenza ma c'è anche chi non li lessa e non li incide, lasciandoli a forma di ciambellina. La glassa varia di regione in regione ma spesso capita che non si debbano percorrere molti chilometri per trovare delle varianti. Io ho voluto decorarli così in occasione dell'arrivo della primavera e per dare un tocco di colore ed allegria alla presentazione.







Ingredienti
1kg di farina 00
10 uova
100ml di sugna sciolta con una buccia di limone
(o 100ml di olio d'oliva)
100ml di anice o alcool
Un cucchiaino di ammoniaca per dolci
Un cucchiaino di estratto di vaniglia
Un pizzico di sale

Per il Naspro (Fondente di Zucchero)
1kg di zucchero
300ml di acqua
Succo di limone q.b.

Procedimento
Mettere nella ciotola della planetaria le uova intere con il pizzico di sale, azionare la planetaria con le fruste a velocità media e lavorare per 10 minuti circa o fino ad ottenere un composto gonfio. Aggiungere la sugna sciolta togliendo la buccia di limone continuando a sbattere, unire la vaniglia, l'anice ed il cucchiaino di ammoniaca. Togliere la frusta, mettere il gancio, incorporare la farina setacciata un po' alla volta fino a raggiungere un impasto morbido e non appiccicoso. Far riposare il panetto sotto una ciotola per circa 30 minuti. Riprendere l'impasto e formare dei bastoncini grandi quanto un dito e lunghi circa 15cm. Formare le ciambelline e fissare bene le estremità con un po' d'albume per non farle aprire durante la cottura. In una pentola portare l'acqua ad ebollizione, immergere i tarallini pochi alla volta e scolarli subito appena vengono a galla. Metterli su un canovaccio e farli asciugare bene per un giorno intero. Incidere lungo tutta la circonferenza del tarallino e infornare per 30 minuti circa in forno preriscaldato a 190°. Far raffreddare benissimo. Mettere in una pentola l'acqua e lo zucchero e lasciar bollire fino a quando, prendendone un po' fra l'indice ed il pollice, formerà un filo o più semplicemente quando lo sciroppo arriverà a 121° usando un termometro da cucina. Spegnere il fuoco ed aggiungere il succo di limone. Sbattere lo sciroppo di zucchero con un cucchiaio di legno o una frusta elettrica fino a che il composto diventi bianco. Immergere uno alla volta i tarallini, posizionarli su una gratella per farli solidificare e decorarli a piacere.

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